Sono gli ultimissimi giorni per la mostra “L’artista allo specchio. Alfredo Catarsini: autoritratti dal 1930 al 1985” in svolgimento all’Accademia delle Arti del Disegno nel Palazzo dei Beccai, per celebrare l’anniversario dei trenta anni dalla scomparsa dell’artista viareggino, molto legato a Firenze. Fino al giorno 8 marzo 2023.
L’esposizione si può ammirare all’Accademia delle Arti del Disegno, che ha appena compiuto 460 anni di vita e ha festeggiato il “compleanno” il 13 gennaio 2023. Il 13 gennaio 1563 il Duca Cosimo de’ Medici approvò infatti gli Statuti dell’Accademia, ancora oggi molto attiva; si trattava di una forma associativa progettata da Giorgio Vasari. Questo modello fu replicato in ogni Stato, conferendo all’arte e agli artisti uno stabile riconoscimento culturale e sociale.
Firenze è la città dell’autoritratto per eccellenza e quindi dove proporre se non qui questa mostra di 25 autoritratti realizzati con varie tecniche di espressione. Inoltre in sessantaquatro anni Alfredo Catarsini, nato a Viareggio nel 1899 e a Viareggio deceduto nel 1993, ha esposto a Firenze le sue opere per trenta volte in sedi prestigiose: da una prima collettiva del 1927 nei Chiostri di Santa Maria Novella fino alla grande personale antologica del 1981 a Palazzo Strozzi, dove furono in mostra per tre settimane oltre 200 opere. Un grande pittore toscano che si colloca negli anni di Soffici e Rosai e che ha sperimentato modi diversi di fare pittura senza mai abbandonare completamente un’esperienza per un’altra, fondendo nelle sue opere il figurativo, il primitivismo, l’astratto, il surrealismo e il simbolismo, amalgamando il tutto in una personale elegia rivolta alla sua città e ai suoi abitanti.
Tra una mostra e l’altra l’artista spesso si divertiva ad autoritrarsi, incuriosito dall’espressione e dalle tracce che gli stati d’animo del momento lasciavano sul suo volto e anche dalle rughe che man mano modificavano il suo aspetto. Non mancano i momenti dolenti, è il caso dell’autoritratto realizzato dopo la morte della moglie Giuseppina Rossi, nel quale si percepisce intensamente la profonda tristezza e devastazione interiore che lo pervadono. L’autoritratto è stato dipinto nel 1973, prima della sua antologica allestita nel Convento di San Domenico di Cagliari durante il mese d’ottobre e nella precedente primavera aveva subìto la dolorosa perdita. Più volte esposto, anche recentemente a Forte dei Marmi nel 2021, questo dipinto a olio sembra rivestire con il colore il segno grafico con cui solitamente il pittore struttura la sua immagine nei disegni.
Un tema visitato anche da artisti del passato è quello dell’autoritratto doppio: il dipinto di Catarsini, da molto tempo fuori dal circuito espositivo, è stato rintracciato a Firenze durante lo svolgimento della mostra allestita a Lucca nel 2022. Una sua fotografia del 1936 è conservata nel Palazzo Paolina a Viareggio. Questo dipinto mostra la ricerca del pittore nell’ambito del quadro di figura, recuperando modelli illustri che gli consentono di mostrarsi al lavoro davanti al cavalletto, dietro la tavola di compensato posta in primo piano, come se fosse intento ad eseguire il dipinto stesso. In questa visione simultanea si ritrae sia di fronte, osservando con intensità lo spettatore, sia riflesso di profilo nello specchio.
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Ufficio Media: Marco Ferri