“Impianto figlio di una stagione che abbiamo alle spalle”. Aperto un conto dedicato a sostegno delle famiglie colpite
Il Comune di Calenzano attiverà un conto dedicato per le famiglie delle vittime dell’esplosione: “Anche l’abbraccio attraverso un piccolo gesto – ha spiegato Carovani in collegamento con il Consiglio della Città Metropolitana di Firenze – dà voce alla comunità per esprimere vicinanza e memoria delle vittime.
Ringrazio i Vigili del Fuoco, le forze dell’ordine e quanti sono stati preposti a scongiurare esiti ancora più drammatici per quanto accaduto”.
Le indagini della Magistratura metterano in evidenza le cause specifiche dell’esplosione. Per Carovani “ci si chiede se la tragedia poteva essere prevenuta.
Purtroppo si continuano a usare da anni gli stessi sistemi e tecnologie per carico e scarico delle autobotti. Che su questo ci siano stati pochi avanzamenti è un elemento di riflessione a favore di tecnologie sicure”, così come lo è prendere atto della condizione dell’area industriale a servizio della Piana, di Firenze e di Prato.
Quando l’impianto Eni fu aperto era in piena campagna anche se era già vicina la ferrovia. “E’ compatibile questo impianto con il contesto attuale e la Piana che è giunta a un livello di saturazione?”, ha chiesto Carovani.
Ci vogliono “scelte radicali di pianificazione, in un territorio molto delicato dal punto di vista idrogeologico. Eni rifletta sulla compatibilità con il contesto. Abbiamo chiesto che si apra un tavolo di discussione e di confronto per interventi che possano migliorare questo stato di cose. L’onda d’urto ha investito abitazioni, fabbriche, generando sgomento. Bisogna trarne un insegnamento: quell’impianto è figlio di una stagione che abbiamo alle spalle, di mobilità legata alle fonti fossili. Trovo deleterio resistere alla transizione energetica. Il nostro invito è a interrogarsi sul modello di sviluppo che vogliamo perseguire”.
Sara Funaro ha ringraziato Carovani perché “fin dal primo momento è sempre stato attivo e presente per fare il possibile”.