Enrico Carpini è entrato mercoledì 18 ottobre nell’Assemblea Metropolitana di Firenze in qualità di consigliere del gruppo ‘Territori Beni Comuni’. Subentra al consigliere Riccardo Lazzerini che si è dimesso dal Consiglio della Città Metropolitana per assumere l’incarico di Presidente dell’ente Festa dell’Uva.
Carpini è stato accolto dal Sindaco Dario Nardella, e ha detto di volere dare “rappresentanza alle forze politiche di minoranza e alle opposizioni”.
Auguri al neoconsigliere anche dal consigliere Giampiero Mongatti, Sindaco di Barberino di Mugello.
L’insediamento di Enrico Carpini, nato nel 1984 e già Consigliere comunale a Barberino e nell’Unione dei Comuni in Mugello, è stato salutato con soddisfazione da Rifondazione comunista: “Vorremmo provare a caratterizzare il nostro supporto al consigliere Carpini – si legge in una nota – attraverso due priorità (che non escludono gli altri importanti impegni): i questionari con cui saremo da ottobre a dicembre presenti in tutta la provincia, per ascoltare le esigenze maggiori della popolazione, e un supporto alle lavoratrici e ai lavoratori travolti dall’incapacità degli esecutivi nelle loro scelte di abolire le province, senza una adeguata capacità a riorganizzare i servizi essenziali (con relativi finanziamenti) ed il personale”.
Carpini è stato accolto dal Sindaco Dario Nardella, e ha detto di volere dare “rappresentanza alle forze politiche di minoranza e alle opposizioni”.
Auguri al neoconsigliere anche dal consigliere Giampiero Mongatti, Sindaco di Barberino di Mugello.
L’insediamento di Enrico Carpini, nato nel 1984 e già Consigliere comunale a Barberino e nell’Unione dei Comuni in Mugello, è stato salutato con soddisfazione da Rifondazione comunista: “Vorremmo provare a caratterizzare il nostro supporto al consigliere Carpini – si legge in una nota – attraverso due priorità (che non escludono gli altri importanti impegni): i questionari con cui saremo da ottobre a dicembre presenti in tutta la provincia, per ascoltare le esigenze maggiori della popolazione, e un supporto alle lavoratrici e ai lavoratori travolti dall’incapacità degli esecutivi nelle loro scelte di abolire le province, senza una adeguata capacità a riorganizzare i servizi essenziali (con relativi finanziamenti) ed il personale”.