“Quello che è successo alla GKN riguarda tutti noi.
E’ già accaduto e accadrà ancora se non cambieranno le regole.
Le persone e i territori non possono essere trattati così, come se fossero strumenti di un profitto senza scrupoli.
Lavoriamo ogni giorno con migliaia di imprese, cerchiamo insieme di offrire benessere e lavoro e sappiamo quanto il loro modo di agire sia diverso rispetto a quanto visto a Campi Bisenzio.
Ma quello che è successo poteva succedere.
Può succedere che la finanza pieghi le scelte verso la speculazione invece che verso la produzione.
Che le chiusure giungano improvvise e inaspettate.
Che si blocchi una fabbrica che rende e lavora.
Che si rifiuti il confronto con le istituzioni per salvare lo stabilimento e chi ci lavora.
Può succedere, insomma, che ci sia chi fa finta che l’articolo 41 della nostra Costituzione non esista.
Dobbiamo impegnarci a rimettere le persone e i territori al centro dello sviluppo.
E dobbiamo lavorare perché la transizione ecologica non diventi una scusa ma sia l’occasione per difendere insieme l’ambiente e il lavoro, sostenendo le imprese che si impegnano a farlo.
Per questo, da Sindaci abituati ogni giorno a guardare le persone negli occhi, chiediamo al Presidente del Consiglio Mario Draghi di approvare rapidamente una norma efficace e severa contro le delocalizzazioni, in una strategia di sviluppo del Paese che premi e valorizzi le imprese che invece investono correttamente in Italia privilegiando l’occupazione e la produzione. Chiediamo altresì al Presidente Draghi di mettere in campo tutte le iniziative – a livello nazionale e europeo – perché quello che abbiamo visto non possa più ripetersi.
Le istituzioni si schierino, tutte insime, dalla parte delle persone”.