Si è svolto a Firenze giovedì 22 marzo, nella Sala dei Duecento di Palazzo Vecchio, il coordinamento Anci dei sindaci delle Città Metropolitane che si riunisce periodicamente nelle diverse Metrocittà.
Il sindaco Dario Nardella, coordinatore Anci delle Metrocittà, ha presieduto i lavori. A Firenze il Presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, con i sindaci di Milano, Giuseppe Sala; Torino, Chiara Appendino; Venezia, Luigi Brugnaro; Bologna, Virginio Merola; Cagliari, Massimo Zedda; Messina, Renato Accorinti; Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, e il segretario generale dell’Anci, Veronica Nicotra. Presenti anche il vicesindaco metropolitano di Napoli Salvatore Pace e il consigliere al Bilancio di Roma Capitale Marcello De Vito.
Al centro della riunione fiorentina i Pon metropolitani, la situazione delle finanze, lo stato di attuazione della legge Minniti sulla sicurezza urbana a un anno dal varo, e le proposte per l’Agenda urbana di sviluppo sostenibile. Sono intervenuti Carlo Tamburi, direttore di Enel Italia, sul progetto “E-mobility”, Paolo Glisenti, commissario responsabile per la presenza italiana all’Expo Dubai 2020, su questo importante evento internazionale; Vincenzo De Luca, direttore generale al ministero degli Esteri per la promozione del sistema Paese, sul roadshow dedicato alla valorizzazione territoriale e condotto dalla Farnesina in collaborazione con Anci.
Dal 2010, prima alla Province e poi anche alle Città metropolitane, complessivamente ci sono stati “tagli da un miliardo e centosettanta milioni – ha detto Dario Nardella – questa non è stata una cura dimagrante, è stato un tentativo di omicidio con cui la stessa sopravvivenza di questi enti è stata messa in discussione”. Non c’è stato “un solo colpevole. Lo è il sistema Paese, che ha messo a margine le grandi città e non negli ultimi anni ma addirittura dal 2010. E credo che probabilmente non ci sia neanche un dolo, c’è una colpa, però il tema della sopravvivenza delle nostre città c’è tutto, quindi è bene che tutto il sistema Paese se ne faccia carico”. In un quadro del genere, è andato avanti Nardella, “la situazione delle città metropolitane insulari è ancora più critica e situazioni critiche permangono anche in altre situazioni. E’ un fatto che le 14 città metropolitane abbiano ereditato lo stock debito vecchie province: ci siamo impegnati nella riduzione di questo stock, e lo facciamo ovunque”. Le Città metropolitane rappresentano “una parte importantissima del sistema paese, e siamo tutti uniti: in questo contesto, pur nella diversità delle visioni politiche, parliamo con una voce sola, a differenza di quanto vediamo adesso nel dibattito pubblico”.
Nella campagna elettorale, “Comuni e città metropolitane sono praticamente scomparsi. Ma è urgente avere un governo che sia interlocutore autorevole e credibile: abbiamo necessità di riaprire rapidamente il tavolo di confronto avviato con il premier Paolo Gentiloni”. L’obiettivo “è il consolidamento delle città metropolitane, il rafforzamento della loro autonomia, l’agenda che siamo pronti a presentare con al centro lavoro, sicurezza infrastrutture, ambiente”.
“Al prossimo governo chiediamo un’interlocuzione diretta che passi da un ministero per le Città metropolitane e da un tavolo di confronto permanente Roma-sindaci delle grandi città, con l’obiettivo di costruire un’agenda urbana nazionale”.
“Lo Stato in tutte le sue articolazioni – ha detto Decaro – deve prendere coscienza che se le città sono il motore dello sviluppo, devono essere messe in condizione di esercitare quel ruolo. Vogliamo gestire direttamente materie come il trasporto pubblico locale e interventi come le Zes, zone a economia speciale, che inspiegabilmente sono invece affidati alle Regioni. Quelle Regioni che per se stesse rivendicano autonomia e poi tentano di limitare la nostra. Dovrebbero legiferare e programmare, lasciando la gestione alle Città metropolitane, nate per questo. Noi sindaci metropolitani vogliamo essere protagonisti della scrittura di un’agenda urbana nazionale, portare le nostre proposte al nuovo governo. Con la concretezza che contraddistingue i sindaci e con la compattezza che questo coordinamento, in seno all’Anci, dimostra a ogni riunione”.
Il prossimo incontro del coordinamento sarà ospitato da Torino. (mb)
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