Presentazione e confronto a più voci lunedì 26 febbraio 2024, alle ore 17, in Sala Pistelli. Intervengono Angela Bagni, Nicola Armentano, Giovanni Martini, Cristina Privitera e Tommaso Nannicini
C’è una grande necessità di Europa. E, in Europa, ci sono giacimenti di umanità e bellezza, arte e vita che diventano beni ancora più preziosi in periodi di incertezza.
È qui che ci porta Mario Marazziti, in un viaggio non usuale attraverso Germania, Francia, Belgio, Italia, Spagna e Andorra per scoprire che, da qualche parte, il futuro è già un lavoro in corso. Se si resiste alla paura, se si lasciano aperte le porte della casa e della mente, la scoperta è il contrario di quello che si teme: si ritrovano le radici, la propria storia e quella dei luoghi; si valorizzano la cultura e le risorse umane esistenti ma inutilizzate; rinasce, non appassisce, l’umanesimo europeo.
Questo volume è un taccuino di viaggio, un reportage “filosofico” tra persone ordinarie che vivono cose straordinarie, alla portata di tutti grazie a una scrittura che fa vedere, e assaggiare, democrazia e arte, anche arte di vivere. Un antidoto alle narrazioni che impediscono di riconoscere nell’altro la somiglianza con noi stessi. Si scopre così che le porte aperte restano meglio in piedi senza bisogno di muri, quando si abbattono insieme le paure e si costruisce sulla curiosità e sulle differenze. Un viaggio che passa anche per l’accoglienza nata attorno ai Corridoi umanitari promossi dalle Comunità di Sant’Egidio europee assieme alle comunità locali e alle Chiese, svelando qualche piccolo segreto per non invecchiare, per rompere le solitudini urbane, in una solidarietà creativa.
Alla fine di questo lungo cammino, Marazziti avanza proposte concrete di politiche nazionali ed europee affinché migranti e profughi, da problema, possano diventare una grande occasione.
Nato a Roma nel 1952, giornalista e scrittore, autore di diversi libri, Mario Marazziti è stato per anni editorialista per il Corriere della Sera, Avvenire, Famiglia Cristiana, Huffington Post e portavoce della Comunità di Sant’Egidio. Presidente del Comitato per i Diritti Umani e poi della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati dal 2013 al 2018, è stato promotore e primo firmatario della legge di cittadinanza per i bambini immigrati (ius soli e ius culturae) e ha portato a termine, tra l’altro, la riforma delle professioni sanitarie, la legge di sostegno ai disabili gravi «Dopo di noi», e quella sul recupero degli sprechi alimentari. È cofondatore della Coalizione Mondiale contro la Pena di Morte.