Al Museo Marino Marini di Firenze si svolge la mostra di installazione grafica di Stefano Rovai sul celebre burattino fino al 23 maggio 2022.
Si scende nella cripta del Museo Marino Marini per vedere l’installazione di Stefano Rovai su Pinocchio; nelle due sale dedicate esplode il testo del romanzo di Collodi, trasformandosi in una avventura tipografica, che parte dalle suggestioni della poesia futurista e dalle parole in libertà di Marinetti per decollare in un “divertissement” tra grafica e linguistica, nell’apoteosi del bianco e nero. Il visitatore si trova completamente avvolto da frasi, espressioni e segni d’interpunzione deflagrati sulle pareti e proiettati sul pavimento, che diventano attori di un libro che è come il palcoscenico di un teatro.
Nel 1981 a Firenze fu allestita una mostra su tutti gli artisti che hanno illustrato Pinocchio, segnalata da una gigantesca sagoma del burattino; in questa occasione Rovai scoprì che molti artisti si erano cimentati con questo testo, da Mario Schifano a Jim dine, e ciò lo spinse a pensare a come lui stesso avrebbe potuto realizzarla dal suo punto di vista di grafico designer. Il progetto ha preso corpo nel tempo: si trattava di trasferire i concetti in immagini non attraverso l’illustrazione ma tramite le infinite possibilità espressive della tipografia.
La mostra è ispirata dal volume “Pinocchio. Racconto grafico”, al quale Rovai ha lavorato nell’ambito di Incipit, progetto della Scuola Normale di Pisa in collaborazione con alcune delle più importanti istituzioni culturali italiane, tra cui l’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento. Il volume rielabora, attraverso l’“illustrazione tipografica”, l’intero romanzo di Collodi. Nell’esposizione attuale sono stati installati singoli passaggi particolarmente potenti e immaginifici, complice l’espressività intensa della parlata toscana.
Il Museo Marino Marini, collocato nella medievale ex-chiesa di San Pancrazio, nacque per volontà stessa dell’artista che, prima di morire, aveva lasciato le sue opere alla città. Lo scultore e pittore Marino Marini è stato uno degli artisti più importanti del Novecento; il museo a lui dedicato raccoglie 183 opere, fra sculture, tele e disegni, la maggior parte delle quali sono state realizzate negli anni ’50 e ’60. Fa parte integrante del museo una delle meraviglie del Rinascimento fiorentino, ritornata alla fruizione del pubblico dopo un lungo restauro: si tratta della Cappella Rucellai, capolavoro assoluto dell’architetto Leon Battista Alberti, con il Tempietto del Santo Sepolcro.