700 anni dalla morte di Dante Alighieri il progetto interregionale de “Le Vie di Dante”, che vede coinvolti 35 comuni tra Toscana e Romagna con capofila la Città metropolitana di Firenze, celebra la figura del Sommo Poeta. Un’offerta all’insegna dei ritmi slow tra cultura e natura, con molteplici eventi lungo l’arco del 2021.
Tra le bellezze naturalistiche che si possono ammirare lungo questo percorso tra Ravenna e Firenze c’è la Valle del Lamone. Il fiume che le dà il nome nasce nel cuore dell’appennino tosco-romagnolo ai 1190 metri della Colla di Casaglia, nel comune di Borgo San Lorenzo, e sfocia dopo 90 km a Ravenna, nella frazione di Marina Romea.
Il corso del fiume, poco dopo l’abitato di Crespino sul Lamone, scorre parallelo all’attuale Strada Regionale Brisighellese-Ravennate fino ad arrivare nel centro di Marradi.
Dopo aver superato il confine tra Toscana ed Emilia Romagna il Lamone giunge a Brisighella, all’ombra della rocca del borgo, creando numerosi scorci caratteristici.
Proseguendo la sua corsa verso il mare il Lamone arriva a Faenza, attraversata anche dal Senio, che può quasi essere considerato il suo fiume gemello, avendo i due corsi d’acqua un percorso parallelo fin dalla nascita sull’Appennino. Dopo la via Emilia comincia il suo percorso in pianura, passa nelle campagne tra Russi e Bagnacavallo e prosegue la sua corsa verso il mare che si conclude nell’Adriatico a fianco della Pialassa della Baiona. Parliamo di una laguna di 1100 ettari inserita tra le zone umide italiane di importanza internazionale. Siamo nel Comune di Ravenna, dove si conclude il percorso del Lamone, un fiume nelle cui acque si sono specchiati alcuni dei personaggi raccontati da Dante nella sua Divina Commedia e forse, lo stesso Alighieri nel suo vagare tra Toscana e Romagna. (Nicola Giannattasio)
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