Su proposta della Vice Sindaco della Città Metropolitana Brenda Barnini, il Consiglio Metropolitano ha approvato una variazione al bilancio di previsione.
Si è proceduto, tra l’altro, a finanziare un contributo straordinario al Maggio Musicale Fiorentino per l’anno 2023 di 1,5 milioni di euro. Questo contribuito è vincolato al finanziamento di attività aggiuntive di interesse per il territorio metropolitano, che verranno svolte dalla Fondazione sulla base di uno specifico progetto che dovrà essere preventivamente autorizzato da questo Consiglio con proprio provvedimento.
Nell’ambito dei contributi a enti ed a associazioni per manifestazioni di particolare interesse metropolitano, si è inoltre proceduto a finanziare un contributo di 23 mila euro in favore del Comune di Empoli per il “Beat Festival”.
Su proposta di Letizia Perini, consigliera delegata alla Cultura, il Consiglio Metropolitano ha approvato la relativa delibera di finanziamento di tre attività culturali e artistiche sul territorio: una serie di concerti del Maggio Musicale Fiorentino, concerti organizzati dall’Ort ed il Beat Festival di Empoli così suddivisi:
contributo straordinario al Maggio Musicale Fiorentino per l’anno 2023 di 1,5 milioni di euro. Questo contribuito è vincolato al finanziamento di attività aggiuntive di interesse per il territorio metropolitano, che verranno svolte dalla Fondazione sulla base di uno specifico progetto, ‘Autunnno 2023’, che dovrà essere preventivamente autorizzato dal Consiglio.
Beat Festival di Empoli: contributo per il Beat Festival, giunto alla sua VIII edizione, importante contenitore culturale di musica, spettacolo e aggregazione del territorio dell’Empolese Valdelsa. L’importo del contributo è di euro 60.000 (30.000 al Comune di Empoli e 30.000 all’associazione Beat 15).
Fondazione Orchestra della Toscana per la prosecuzione del progetto ORT Diffusa a partire dall’8 settembre 2023. Importo del contributo Euro 100.000
Rispetto alla delibera relativa all’impegno di spesa di 1,5 milioni di euro della città metro al Maggio Musicale, il capogruppo di Pd in Palazzo Medici Riccardi Massimo Fratini ha precisato che “i soldi messi a disposizione non sono distolti da altre attività già finanziate a bilancio ma da maggiori entrate da Ipt (imposta provinciale trascrizione della vendita di auto) per un importo di 3 milioni circa .
Contrariamente a quanto è apparso su alcuni organi di stampa, occorre precisare che i soldi della Città Metropolitana non sono un contributo per il risanamento del maggio, ma un investimento per il territorio metropolitano.
Infatti con questo finanziamento realizzeremo il ‘Maggio metropolitano – Autunno 2023’ che prevederà concerti, recite d’opera, guide all’ascolto, prove aperte, visite guidate e attività sul territorio in tutti i 41 comuni della Città Metropolitana.
Tra le proposte più interessanti, la guida all’ascolto permetterà di apprezzare maggiormente le serate e sarà messa a disposizione degli spettatori.
Saranno previsti incontri e offerte specifiche per il pubblico giovane, per le famiglie, per le scuole. Insomma: una grande operazione culturale sul territorio privilegiando i comuni più decentrati”.
“Salvare il Maggio Musicale è un punto d’onore per noi e dovrebbe esserlo per tutti – dichiara Letizia Perini, consigliera della Città Metropolitana delegata alla Cultura – Le polemiche su queste istituzioni fanno male a chi le fa e anche il Governo e il ministro Sangiuliano si sono mossi su una linea di salvataggio, cosa che va riconosciuta, non come fanno le forze politiche che esprimono l’esecutivo a livello locale. Perché abbiamo salvato il Maggio? Perché è doveroso, perché le risorse non sono state tolte ad altre voci di bilancio, perché sul Maggio si deve ragionare non sul breve periodo, perché il Maggio arricchisce l’offerta culturale della Città Metropolitana declinandola su tutto il territorio. Noi non giochiamo al ribasso”.
Per il consigliere delegato Francesco Casini (Italia viva) il sì alla variazione è motivato dal fatto che essa contiene poste sia in entrata che in uscita, per gli investimenti sulla FiPiLi, sulle scuole; dalla stima e dal riconoscimento del lavoro della Vice Sindaco e del dirigente delle risorse finanziare; dalla lealtà del gruppo al patto di maggioranza, fondato su “rispetto e riconoscimento del reciproco lavoro che ciascuno di noi fa”. Il voto favorevole “non vuole dire sì incondizionato ad alcune scelte. Circa il Maggio salvarlo è un impegno doveroso, assoluto, perché è un’istituzione di tutti. Non è prettamente competenza della Metrocittà. Sarebbe meglio entrarci come come soci, condividendo oneri e onori. Sullo sfondo è la decisiva riforma delle Città Metropolitane, anche sulla coincidenza tra Sindaco Metropolitano e Sindaco del capoluogo. Va ripristinata l’elezione diretta”.
Per il capogruppo di Territori beni comuni Enrico Carpini, nel Consiglio Metropolitano di oggi “la maggioranza ha messo in atto l’ennesima forzatura sui contributi alla cultura, questa volta per destinare 1,5 mln di euro alla Fondazione del Maggio.
Il progetto di concerti autunnali sul territorio metropolitano, peraltro pervenuto anche dopo l’annuncio dei fondi, non può giustificare uno stanziamento così ingente.
Non è nostra intenzione negare la necessità di sostenere il piano di salvataggio di una così importante istituzione teatrale, ma questo non può essere fatto attingendo alle risorse di un ente che non figura nella Fondazione”.
Il Maggio Musicale, per Cecilia Cappelletti, consigliera della Città Metropolitana nel gruppo Centrodestra per il cambiamento, “è una delle punte di diamante della cultura musicale non solo fiorentina, ma italiana. E lo dimostra il notevole impegno economico stanziato dal Governo con il Ministro Sangiuliano per scongiurarne il declino.
Ciò non toglie però che la Città Metropolitana di Firenze, che non fa parte della Fondazione Maggio, non doveva essere utilizzata come “bancomat“ per un contributo straordinario, reperito in fretta e furia, di 1 milione e mezzo di euro, in cambio di concerti sparsi fra i comuni nell’autunno-inverno 2023, con un programma ancora tutto da definire.
Troppo facile che chi ha avuto sinora la responsabilità politica del dissesto finanziario del Maggio corra ai ripari utilizzando e reperendo risorse da un ente che in primis dovrebbe occuparsi di strade, scuole e trasporto pubblico locale. La Città Metropolitana non è il salvadanaio da rompere quando il comune di Firenze ha bisogno”.
“Siamo grati innanzitutto al Governo per avere messo in salvo il Maggio Musicale – dichiara Claudio Gemelli (Centrodestra per il cambiamento) – Dalla variazione di bilancio emergono elementi sostanziali di un ente che non funziona per effetto una riforma scellerata voluta dall’allora segretario del Pd. Questa Città Metropolitana appare sempre di piu come un sorta di bancomat per gli altri enti”.
“Siamo d’accordo con Casini – ha sottolineato Alessandro Scipioni (Centrodestra per il cambiamento) – Sullo stato delle Città Metropolitane, l’errore lo ha fatto il Pd con un altro segretario che ha fatto la riforma precedente”.