In conclusione del ciclo di incontri “Io Margherita, 600 anni dalla scomparsa di Margherita Bandini Datini, 1423 – 2023” sono stati raccontati aspetti meno conosciuti della vita di una “donna laica del trecento”, come è stata definita dagli studiosi presenti: Diana Toccafondi, Presidente del Comitato tecnico scientifico archivi del Ministero della Cultura e il ricercatore Jérôme Hayez, Cinzia Menichetti e Chiara Marcheschi dell’Archivio di Stato di Prato oltre al suo Direttore Leonardo Meoni, il quale racconta: “In occasione della ricorrenza, si è cercato di integrare le informazioni già conosciute su di lei, grazie al carteggio con il marito, con materiale meno accessibile, disperso tra vari fondi nel fondo Datini che è della Città di Prato ed è custodito presso l’Archivio di Stato. In particolare, è stata ritrovata una donazione fatta in punto di morte come dote per una giovane che si doveva sposare, a dimostrare la grande attenzione per i meno fortunati.”
Margherita è tra gli esecutori testamentari del marito Francesco Datini che aveva lasciato disposizioni per l’istituzione del “Ceppo dei poveri di Prato” e per la fondazione dello Spedale degli Innocenti a Firenze.
Letizia Perini, Consigliera delegata alla Cultura della Città Metropolitana di Firenze, ha parlato di Margherita come di una donna dei giorni nostri: “Abbiamo un sentito bisogno di avere modelli femminili di riferimento, in quanto ogni essere umano può ambire ad essere quello che vuole, al di là del genere: gli uomini hanno numerosi modelli a cui guardare, differentemente dalle donne. Un’amministrazione pubblica, come la Città Metropolitana, ha il dovere di raccontare la storia di una donna come Margherita e farla conoscere.”
L’ iniziativa è del Centro Turistico Giovanile di Firenze e dalla Scuola Leonardo di Prato, con il sostegno e il contributo della Città Metropolitana di Firenze.
Galleria fotografica di Antonello Serino (Met – Ufficio Stampa)al seguente link:
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