Seconda consiliatura per la Città Metropolitana di Firenze e avanti tutta con il Piano strategico ‘Rinascimento metropolitano’ che dovrà essere completamente attuato entro il 2030. Il Sindaco Dario Nardella ha svolto alcune considerazioni a riguardo nella prima seduta del Consiglio della Città Metropolitana di Firenze, al quale ha illustrato le linee programmatiche di mandato.
La Città Metropolitana di Firenze accelera sui binari dell’innovazione, della sostenibilità e dello sviluppo, infrastrutturale ed economico, rivelando ed esprimendo sempre di più le sue grandi potenzialità. Nei cinque anni precenti la Metrocittà ha razionalizzato la sua struttura, anche con sacrifici pesanti. Inaugurato un rapporto nuovo con la Regione Toscana, grazie alla conferenza unificata bilaterale. Si è potuto anche così marcare la specificità della Città Metropolitana, che non è la vecchia Provincia.
Far crescere i servizi, semplificare la burocrazia, offrire un’idea omogenea del territorio metropolitano. Il bando periferie ha consentito di concretizzare lavori per 40 milioni di euro, grazie a un quadro chiaro di progetti e al lavoro collettivo di analisi, su infrastrutture importanti. La Metrocittà di Firenze è un ente sano a servizio dei Comuni. I Sindaci ne sono in un certo senso gli azionisti. Fondamentale pertanto la relazione con la Conferenza dei Sindaci. C’è un obiettivo decisivo che è ar crescere l’autonomia fiscale delle Città Metropolitane.
Dunque avanti con il Piano strategico e avanti con l’edilizia scolastica, per il il miglioramento dell’efficienza antisismica e l’incremento di quella energetica, la realizzazione del polo scolastico Meucci-Galileo a Firenze per oltre 2000 studenti, ampliamento del Ferraris ad Empoli, un nuovo edificio a integrare l’Elsa Morante Ginori Conti, una struttura di servizio per il Saffi.
Accanto alla scuole la gestione delle strade provinciali, per 1480 km, l’irrinunciabile realizzazione della variante di Grassina, la circonvallazione di Impruneta, il completamento della Sr 429 per la variante tra Empoli e Castelfiorentino, portando avanti su tutto il territorio il lavoro volto a prevenire il dissesto idrogeologico.
In sintesi sono sei gli indirizzi strategici di legislatura: Mobilità; Scuole e istruzione; Assetto del Territorio e Ambiente; Cultura, Turismo, Sviluppo economico, Relazioni internazionali; Sicurezza e Sociale; Amministrazione efficiente e funzionale.
Circa la mobilità, la Città metropolitana è impegnata nella redazione del Pums-Piano Urbano della Mobilità Sostenibile per attuare i principi dello sviluppo nel campo della mobilità. Il Pums è stato adottato ad agosto 2019 ed è attualmente in fase di consultazione in vista della valutazione ambientale strategica propedeutica all’approvazione definitiva. Si punta ad alleggerire l’utilizzo della rete stradale, a oggi ancora imponente nel territorio metropolitano, portando su ferro gli spostamenti grazie alla tramvia e un assetto ferroviario che liberi i binari di superficie per collegare il territorio, nonché a un incremento significativo della mobilità ciclistica.
Piena attuazione delle tre visioni del Piano strategico. Per l’Accessibilità universale realizzazione di piste e superstrade ciclabili e loro integrazione con i servizi ferroviari; giustizia di prossimità e, ancora, riqualificazione a fini di riabitazione delle aree interne. Per le ‘Opportunità diffuse’ sì al supporto alle esigenze delle aziende e di manodopera altamente specializzata; vivibilità e sicurezza delle periferia; riuso al cento per cento. Per le ‘Terre del benessere’ attraverso il Piano strutturale e il Piano territoriale la ‘Grande Firenze’ assumerà sempre di più il profilo di una cittàcomunità sostenibile. Grazie ai Pit e alla realizzazione dei parchi agricoli metropolitani si compirà la salvaguardia e tutela del territorio con la difesa della funzione agricola.
Circa il lavoro e lo sviluppo economico, la Città Metropolitana intende rilanciare il tema del lavoro di qualità: il protocollo in materia di appalti pubblici, concessioni di lavori, forniture e servizi, definito con le associazioni sindacali è un esempio dell’azione a tutela di un tessuto produttivo solido. La Metrocittà continuerà a garantire, insieme ai sindacati e alle associazioni di categoria, un ruolo nella risoluzione delle grandi crisi aziendali, come già avvenuto in occasione di diverse situazioni difficili che si sono verificate in questi anni. La Città Metropolitana è la terza in Italia per occupazione femminile.
La Città Metropolitana si pone l’obiettivo di tutelare e valorizzare i beni e le attività culturali a partire dal percorso museale di Palazzo Medici Riccardi e dalla Biblioteca Moreniana, anche con la promozione di mostre ed eventi culturali di qualità.
I progetti di valorizzazione turistico-culturale e ambientale del Parco Mediceo di Pratolino rappresentano un altro aspetto significativo.
Circa lo Sport la Metrocittà attuerà politiche giovanili, sportive e del tempo libero realizzando direttamente iniziative per lo sport e offrendo sostegno a manifestazioni sportive organizzate da altri soggetti, nonché nella gestione di numerosi impianti sportivi, sovente in dotazione a istituti scolastici e messi a disposizione degli allievi degli istituti scolastici stessi ma anche delle società sportive del territorio.
I tempi sono maturi per una gestione integrata del turismo metropolitano, puntando a decongestionare i grandi attrattori culturali e ad estendere la fruizione dei beni e prodotti culturali a tutto il territorio.
Le funzioni di polizia locale e amministrativa saranno assolte portando avanti controlli sul territorio con le attività del corpo di Polizia metropolitana, contribuendo ad accrescere la sicurezza di cittadini e utenti, per esempio affrontando il problema della crescente presenza di ungulati, che si spingono ormai fin dentro le periferie della città con rischi significativi per la viabilità.
Dal punto di vista dei diritti sociali, delle politiche sociali e familiari, saranno in particolare programmati interventi per soggetti a rischio di esclusione sociale. (mb)
I commenti dei consiglieri metropolitani
“Nella Città Metropolitana – ha detto il Sindaco di Empoli Brenda Barnini – portiamo le nostre rappresentanze e visioni territoriali. Qui parliamo della vita di tutti i giorni dei nostri cittadini. Oggi siamo di fronte a una sorta di tagliando. L’autorevolezza di Dario Nardella rappresenta un’inestimabile ricchezza, di stimolo e aiuto per consentire a tutti noi di costruire progetti con obiettivi condivisi. Dal confronto dei territori può venire la migliore sintesi per le scelte di governo”.
“Come Lega non crediamo nella Città Metropolitana in quanto tale – ha spiegato Alessandro Scipioni, nel gruppo Centrodestra per il cambiamento – Chiediamo invece una vera rappresentanza e di tornare a Province elette. Gli enti devono essere legittimati direttamente dai cittadini”.
“La situazione organizzativa dell’ente si ripercuote sul lavoro della Città Metropolitana – ha osservato Enrico Carpini del gruppo Territori Beni Comuni – Tante le cose da fare, coinvolgendo tutti i consiglieri. Speriamo di trovare porte aperte per poter collaborare”.
I consiglieri del gruppo ‘Centrodestra per il cambiamento’ Alessandro Scipioni, Filippo La Grassa, Paolo Gandola e Claudio Gemelli sono “orgogliosi di poter essere rappresentativi di tutte le realtà che compongono le varie anime del Centrodestra. Vogliamo però sinceramente ribadire, come abbiamo fatto nel corso del primo consiglio metropolitano, che siamo favorevoli ad un ritorno alla democrazia diretta anche per le province”.
I consiglieri vogliono che i cittadini “possano tornare a votare per i propri rappresentanti in Provincia, oggi Città Metropolitana e vorremmo quindi essere legittimati da vere elezioni popolari. La Città Metropolitana non può essere un ente di secondo livello con confusionarie competenze e soprattutto delegittimato dal non possedimento di un mandato diretto dagli elettori. Noi siamo disposti ad impegnarci per difendere i nostri territori ma non possiamo pensare, e saremo ipocriti a dirlo, di essere semplicemente rappresentanti della volontà di giunte comunali delle quali non condividiamo il programma”.
I consiglieri del ‘Centrodestra per il cambiamento’ saranno “responsabili e voteremo qualsiasi proposta sia vantaggiosa per i cittadini e per i nostri territori, ma rivendicheremo anche il diritto di sottolineare le loro specificità e le nostre idee. Non pensiamo, infatti, alla bontà del livellamento e dell’omogenizzazione a tutti i costi, così come non riteniamo giusto che per forza di cose il sindaco del Capoluogo debba essere implicitamente il Sindaco metropolitano, togliendo de facto per la pari dignità di rappresentanza agli altri primi cittadini di comuni piu piccoli che di fatto diventano amministratori di cittadini di serie b”. “Noi – concludono i consiglieri – crediamo fermamente nella necessità di dover ridare peso all’istituzione metropolitana ottenendo mandati elettivi chiari e ridefinendo con chiarezza le funzione amministrative delegate alla stessa. Il nostro lavoro, in questi cinque anni andrà in questa direzione”.