Abbiamo documenti che attestano la produzione vetraria di Gambassi Terme e Montaione fin dal XIII secolo e nella mostra permanente di Gambassi è possibile ripercorrere le fasi di questa antica produzione. Nel museo, che ha riaperto i battenti dal 4 maggio dopo la chiusura prevista dal decreto ministeriale in seguito alla pandemia, sono esposti circa 3000 reperti archeologici dei secoli dal XIII al XVI.
Fin dal XIV secolo i “bicchierai” di Gambassi si spostavano in tutta Italia per esportare il sapere necessario alla produzione di bicchieri, detti “gambassini” e il Museo del Vetro rappresenta uno spaccato di storia importante per questa zona. C’erano molte fornaci sul territorio e si sono sviluppate anche forme di arte vetraria presenti anche nel piccolo museo, che ha l’entrata presso la Biblioteca Comunale, passando dal giardino all’italiana – in cui si trovano tunnel molto belli e caratteristici composti da lecci – che si affaccia sullo scenario della vallata che porta verso San Gimignano. Alcuni “bicchierai” erano all’epoca molto famosi, come Becuccio Bicchieraio, ritratto da Andrea del Sarto e menzionato nelle “Vite” di Vasari, e Francesco di Domenico Livi, che pare abbia partecipato alla costruzione del vetro delle vetrate del Duomo di Firenze.
La zona di Gambassi era nel periodo medievale uno dei tre centri vetrari conosciuti a livello nazionale insieme a Altare e Murano. La posizione privilegiata era data sia dalla presenza di materie prime e combustibile, sia per l’ubicazione centrale rispetto alla viabilità medievale, trovandosi sulla Via Francigena e sulla Via Volterrana; ciò consentiva la circolazione di manodopera e oggetti, contribuendo in tal modo alla diffusione della tecnologia del vetro in tutti gli angoli della penisola. Tracce di attività preindustriale sono localizzate in 23 siti; le prime fornaci erano dislocate vicino ai boschi e ai giacimenti di rocce quarzifere, sempre fuori dai centri abitati e solo nel XV secolo le fornaci funzionarono anche dentro gli abitati.
Gli scavi archeologici intrapresi in Val d’Elsa e soprattutto nel territorio di Gambassi a Germagnana, Santa Cristina e Piazza del Castellohanno consentito di acquisire nuove conoscenze sulla tecnologia preindustriale, sul tipo di fornaci, sulla composizione dei vetri, sulle materie prime, sulla tipologia degli oggetti prodotti, principalmente di tipo utilitario come bicchieri, bottiglie, fiaschi, urinali, lampade, ma anche sullo stato socioeconomico dei “bicchierai” tra il XIII e il XVI secolo.
All’interno del museo un pannello didattico tridimensionale sintetizza l’intero processo della produzione preindustriale del vetro e nella seconda sezione della mostra sono esposti anche strumenti di lavoro, crogioli, scarti di lavorazione ed oggetti in vetro; oggetti di vita quotidiana e resti di pasti rinvenuti durante gli scavi recenti mettono in luce il tenore di vita dei “bicchierai” gambassini fra Trecento e Cinquecento.