Nella sua visita nell’Empolese il sindaco Metropolitano Dario Nardella ha fatto tappa anche a Empoli assieme al sindaco Brenda Barnini, vicesindaca della Città Metropolitana di Firenze.
Nardella ha compiuto un tour all’interno dei cantieri pubblici più importanti attualmente in corso: edifici del centro storico di Empoli che sono sottoposti a opere di riqualificazione strutturali.
Insieme a Brenda Barbini ha visitato gli spazi più suggestivi del vecchio ospedale ‘San Giuseppe’ che, nell’ambito del progetto Hope, frutto di investimenti della Regione Toscana e dell’Unione Europea, vede riqualificazione e consolidamento delle strutture che diventeranno un punto di riferimento per i servizi e per i cittadini che transitano nel centro storico della città.
Quindi visita anche alla biblioteca comunale ‘Renato Fucini’ il cui edificio storico è stato completamente risistemato e consolidato e nei prossimi mesi riaprirà al pubblico con nuovi arredi e un pregevole restauro degli scaffali della Sala tassinari.
«Il territorio dell’Empolese – ha detto Dario Nardella – è un pezzo fondamentale dell’area metropolitana fiorentina. Credo che la città metropolitana stia facendo molti investimenti in questo territorio. Tuttavia il merito della trasformazione di Empoli e delle altre zone e anzitutto dei sindaci. Sono rimasto molto impressionato dai progetti di questa città che riguardano il vecchio ospedale e la riqualificazione della biblioteca. Come Città Metropolitana siamo impegnati per aiutare Empoli a crescere sempre di più e a trasformarsi in una città all’altezza delle sfide di questo tempo».
Sul Natale a Empoli, in fase di partenza sabato 13 novembre: «Approfitto per fare un grande augurio per questo Natale che si annuncia speciale qui con centinaia di migliaia di presenze attese e uno spirito di grande speranza dopo il difficile periodo dovuto al Covid».
Una considerazione finale sulla grande opportunità rappresentata dal PNRR: «Per la Toscana, per Firenze e per tutta l’area metropolitana è una opportunità storica. Ma per poterla cogliere fino in fondo sono necessarie almeno tre condizioni. La prima: semplificare la burocrazia, questo non vale solo per le imprese, sulle cui spalle ogni anno pesa un costo di 57 miliardi di euro a causa della troppa burocrazia, ma anche per le istituzioni pubbliche; noi sindaci e amministratori locali sappiamo quanto sia difficile progettare un’opera, aprire un cantiere e affrontare gli eventuali contenziosi amministrativi. Tutto questo deve essere fortemente semplificato sempre in una chiave di grande trasparenza.
La seconda condizione: avere le professionalità e le competenze per attuare 222 miliardi di opere pubbliche nel nostro paese, questo significa stazioni appaltanti e i Comuni in questo caso hanno bisogno di tecnici, architetti, ingegneri e progettisti che siano all’altezza di questa sfida.
Infine c’è bisogno di una vera fiducia da parte dello Stato centrale verso le amministrazioni comunali: noi siamo in prima linea, siamo a contatto costante con i cittadini, sappiamo cosa significa gestire un cantiere. Il Governo abbia fiducia nei comuni e ci dia gli strumenti e l’opportunità di sedere al tavolo dove si prendono le decisioni per l’attuazione del PNRR perché riguarda i nostri cittadini e i sindaci non possono rimanere fuori».
«Ringrazio il sindaco Nardella per questa gradita visita – ha chiuso il sindaco Brenda Barnini –. Empoli ormai da qualche anno ha imboccato una strada di rigenerazione urbana grazie ad una capacità importante di progettazione e di intercettazione di fondi europei. Questa capacità ci servirà e ci sta servendo molto anche per approfittare delle occasioni legate al Piano nazionale di ripresa e alla futura stagione di programmazione dei fondi europei. Essere parte integrante della Città Metropolitana di Firenze ed avere quindi all’interno degli strumenti di pianificazione strategica per tutta l’area e obiettivi chiari per la nostra città è sicuramente un punto di vantaggio che intendiamo sempre di più rafforzare e sfruttare».
Coperture video e interviste a Nardella e Barnini su
Dario Nardella e Brenda Barnini