Giustizia per Niccolò Ciatti. In ordine al processo sull’omicidio di Niccolò, il Sindaco della Città Metropolitana di Firenze Dario Nardella e il Sindaco di Scandicci Sandro Fallani hanno scritto mercoledì 10 luglio una lettera congiunta al primo cittadino di Lloret de Mar Jaume Dulsat Rodriguez. Di seguito il testo:
“Gentile Jaume,
tra pochi giorni inizia il processo per la morte di Niccolò Ciatti, ed è il momento di chiedere alle nostre città di essere ancor più unite e determinate – se possibile – nel chiedere giustizia. Per prima cosa vogliamo ringraziarti per la tua disponibilità nel rappresentare anche il Comune di Scandicci e la Città Metropolitana di Firenze in questo processo, oltre che per l’impegno e e l’attenzione che hai messo fin da subito in questa vicenda. Hai ascoltato il dramma di chi ha conosciuto e amato Niccolò, dei suoi amici, dei suoi conoscenti, di chi l’ha apprezzato al lavoro, ma soprattutto di una famiglia che ha affrontato questo dolore indescrivibile con estrema dignità, con un senso di responsabilità esemplare e in occasioni importanti anche con atti dì generoso coraggio nei confronti delle nostre comunità.
Forse non appare fino in fondo il nostro apprezzamento per ciò che hai fatto nei mesi scorsi, per la tua visita a Firenze nei luoghi in cui Niccolò ha vissuto, per il tuo incontro con le persone a lui care, per il tuo voler toccare con mano l’affetto di tutti, che a quasi due anni dalla sua morte resta immutato.
Sappiamo che dopo questa tua esperienza la richiesta e l’aspettativa di giustizia della nostra comunità sarà rappresentata con la stessa convinzione con cui saranno rappresentate le richieste della città di Lloret de Mar. Tutti noi abbiamo ben chiaro quanto anche la vostra comunità sia stata ferita dall’omicidio di Niccolò; da parte delle città di Firenze e di Scandicci non è mai esistito nè un pregiudizio, né ancor meno nessuna forma di criminalizzazione verso la città di Lloret de Mar. A unire ancora di più Scandicci, Lloret de Mar e Firenze ci sono proprio i principi:che la vita è sacra, che il diritto ad essere liberi, e quindi anche a divertirsi in tutta sicurezza, è sacrosanto e deve essere sempre garantito, c’è lo sdegno e la rabbia per una morte assolutamente ingiusta. In questi giorni c’è anche la ferma volontà di tutti noi nel chiedere che questo processo renda almeno giustizia a chi purtroppo non può più abbracciare Niccolò.
Con profondo affetto”