In previsione dell’applicazione del nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (Reg UE 679/2016), prevista per il prossimo 25 maggio, la Città Metropolitana, in collaborazione con il Comune di Firenze e il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi, promuove il convegno su “Il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati personali nelle amministrazioni locali” al quale parteciperanno anche componenti dell’ufficio del Garante della Protezione dei dati personali.
I lavori si svolgeranno, a partire dalle ore 9.15, nel complesso di Santa Maria Novella, con ingresso da Piazza Stazione 6. Saranno introdotti da Vincenzo Del Regno, Direttore Generale della Città Metropolitana di Firenze; e da Patrizia Giunti e Andrea Simoncini, rispettivamente Direttore del Dipartimenti Studi Giuridici e ordinario di Diritto costituzionale dell’Università degli Studi di Firenze.
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L’applicazione, dal 25 maggio prossimo, del nuovo regolamento europeo per la protezione dei dati personali è “una sfida che non può diventare l’ennesimo adempimento”. Intervenendo a un convegno sul tema promosso oggi da Comune, Metrocittà e Università di Firenze, Vincenzo Del Regno, Direttore generale della Città metropolitana fiorentina, ha rilevato come “le nuove tecnologie sono in grado di coinvolgerti anche se non sei direttamente connesso. I dati personali non devono essere utilizzati in modo improprio”.
“La pubblica amministrazione locale di Firenze e i 42 Comuni della Città metropolitana fiorentina hanno deciso di affrontare assieme il problema”, spiea Andrea Simoncini, ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Firenze, per “un primo raffronto delle problematiche applicative: ovvero come facciamo a metterci in regola con questo nuovo Regolamento e come fare ad utilizzare la Città metropolitana come facilitatore, e possibilmente, anche come economizzatore degli sforzi da mettere in campo”.
“C’è un problema per la Pubblica amministrazione di formazione del personale e peraltro a costo zero, a invarianza di bilancio”, sottolinea Licia Califano, membro del collegio del Garante per la protezione dei dati personali: “La consapevolezza del nuovo Regolamento è recente, anche se è stato approvato due anni fa, ma poiché è entrato in vigore lo scorso anno e da maggio sarà operativo, la corsa è degli ultimi mesi”. Califano è in ogni caso ottimista sulle capacità della Pubblica amministrazione italiana di adeguarsi: “In Italia – ha detto – spesso arriviamo in ritardo, ma bene e meglio”. Tra i principi fondanti del nuovo Regolamento c’è quello di ‘accountability’, cioè di responsabilità del titolare”. La Pubblica Amministrazione in quanto titolare del trattamento dovrà ottemperare una serie di adempimenti dalla nomina del responsabile della protezione dei dati (il Dpo) alla tenuta del registro dei trattamenti, dalla valutazione di impatto privacy alle tecniche di privacy by design e by default. La PA deve adeguarsi celermente, anche perché la nomina dei Dpo per i soggetti è obbligatoria.