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L’ ‘ingegno’ nella chiesa della SS. Annunziata
Modello interpretativo dell’’ingegno’ costruito da Filippo Brunelleschi nella Chiesa della SS. Annunziata per la rappresentazione dell’Annunciazione di Maria allestita in occasione del Concilio Fiorentino del 1439.
Progetto di Ludovico Zorzi e Cesare Lisi, realizzazione di Cesare Lisi – 1975.
Scala 1:25
Nella chiesa della SS. Annunziata l’ingegno era posto longitudinalmente alla navata, dove si trovavano sia il pubblico che i figuranti.
Lo spazio scenico era individuato in due punti: il primo, posto su una tribuna costruita sulla porta d’ingresso della chiesa, raffigura l’Empireo con il Padreterno, gli angeli e i cerchi rotanti del Cielo costellati di luci; il secondo era situato sul tramezzo e ospitava la Vergine e i Profeti.
Il tramezzo e la tribuna erano congiunti da alcuni canapi tesi da cui scendeva verso la cella della Vergine un fanciullo in figura d’angelo annunciate; il volo avveniva sul capo degli spettatori che osservavano prima la tribuna dell’Eterno, seguivano la traiettoria dell’angelo sul proprio capo e si volgevano in fine al tramezzo dove avveniva la scena dell’annuncio. Terminato il dialogo tra l’Arcangelo e Maria, un fuoco d’artificio si staccava dall’Empireo, scendendo dai canapi incrociava il passaggio dell’angelo ritornante alla tribuna e illuminava tutta la chiesa. La fiamma simboleggiava l’idea dello Spirito Santo proveniente dal Padre e dal Figlio, e in quella occasione rappresentava un particolare del Credo, che il Concilio ecumenico in corso a Firenze in quei giorni stava appunto discutendo. Completava l’illusione teatrale l’uso di cortinaggi che ora scoprivano ora occultavano i luoghi delle azioni.