Presentato il primo Bilancio di genere per la Città Metropolitana di Firenze e per 39 comuni firmatari dell’Accordo Territoriale

Tavolo dei relatori durante la presentazione Bilancio di genere

Tavolo dei relatori durante la presentazione Bilancio di genere

Trentanove Comuni insieme alla Città Metropolitana di Firenze, con il supporto scientifico dell’Università di Firenze, hanno raccolto i dati dei loro territori e dei loro bilanci per permettere all’Università restituirli organizzati in forma significativa e rilevante, ad evidenziare la reale dimensione delle discriminazioni di genere nel territorio della Metrocittà e a sottolineare la valenza trasversale del tema della parità di genere su tutti i campi dell’azione amministrativa.
Questo primo Bilancio di genere si propone di gettare le basi per future azioni, incluso l’ideare un Piano di Genere e continuare ad utilizzare la metodologia attuale per l’analisi annuale di bilanci economici comunali secondo prospettive di genere.

I dati raccolti restituiscono una fotografia positiva perché la Città Metropolitana di Firenze risulta in prima posizione per il tasso di occupazione femminile (20-64 anni), con il 74,2%, a fronte del 55% registrato a livello nazionale. Per questo indicatore, il 2022 segna un valore di crescita per la città metropolitana, di 6 punti percentuali.
Firenze è anche la Città Metropolitana in cui c’è una minor differenza tra tasso di occupazione femminile e maschile. La differenza ammonta a 6,8 punti percentuali, inferiore alla media italiana di 12,9 punti. Inoltre, l’incidenza percentuale delle start up femminili sul totale delle start up è passata dal 14,5% del 2021 al 15,8% del 2022 nella Città Metropolitana di Firenze. Un dato, ancora una volta, superiore alla media nazionale corrispondente al 13,2%.

Finanziato all’interno del progetto “METRO GEBU-DICU – Città METROpolitana di Firenze GEnder BUdgeting e DIffusione della CUltura di genere” dall’Avviso Pubblico di Regione Toscana per il “Sostegno alla parità di genere e alla cultura di genere”, oltre all’azione relativa al bilancio di genere, il progetto di cui la Città Metropolitana è capofila, ha promosso incontri nelle scuole per la diffusione della cultura di genere e della destrutturazione dello stereotipo di genere nelle scuole attraverso percorsi didattico-educativi per studenti, studentesse e corpo docente, grazie ai partner Centro Antiviolenza Artemisia Aps che opera nelle Zone Firenze, Nord-Ovest, Sud-Est, Mugello e Centro Aiuto Donna Lilith delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli.

Il Sindaco della Città Metropolitana Dario Nardella ha sottolineato: “Il bilancio di genere è uno strumento molto concreto perché orienta tutte le scelte politiche a favore delle donne, dal punto di vista economico, sociale e culturale. Molto concreto perché bisogna investire risorse sia nella sfera educativa e formativa. I risultati cominciano a vedersi: non solo Firenze ha un tasso di occupazione femminile superiore al 74% ma siamo anche la prima città d’Italia con questo dato. Questo non ci basta, in questi giorni drammatici noi diciamo che bisogna partire dal mondo della formazione, del lavoro, della cultura”. Conclude Nardella: “Se non entra nella testa dei cittadini il rispetto delle donne non c’è legge penale che tenga, questa è la grande sfida del nostro Paese”.

Angela Bagni, consigliera delegata alle Pari opportunità della Città Metropolitana di Firenze: “Grazie al fondo sociale europeo e alla Regione Toscana, abbiamo avuto un finanziamento per 800 mila euro, con il quale abbiamo potuto realizzare due azioni: un bilancio di genere in 39 comuni su 41 oltre che in Città Metropolitana grazie a un partner di eccellenza come l’Università di Firenze, e incontri dentro le scuole della Città metropolitana con due associazioni storiche del territorio come Artemisia e Lilith, percorsi nelle scuole di prevenzione con i ragazzi e di formazione con gli insegnanti.
Siamo in momento complicato e particolare della nostra storia, con i femminicidi in aumento, mi sembra importante mettere in campo azioni concrete e lavoro di rete, come questo strumento operativo, per andare a rendere evidenti situazioni in cui i bilanci pubblici hanno bisogno di essere rimodulati in un ottica di genere e cambiare rotta.”

Paola Monaco, Delegata della Rettrice dell’Università di Firenze all’Inclusione e Diversità, dichiara: “La città metropolitana di Firenze si colloca su molti indicatori in una fascia alta, superiore alla media, come per esempio per l’occupazione femminile. Lo studio ci da uno spaccato dei territori dove i dati sono a volte positivi e a volte no: anche se il dato aggregato è positivo, è comunque una media e in alcuni territori ci sono delle sacche.
In generale, il dato più negativo sono le risorse economiche destinate in via diretta alle azione per la parità di genere. Ma grazie al dato si possono creare azioni politiche di contrasto, come per esempio corsi di formazione sull’imprenditoria femminile, agire sulla popolazione straniera residente nei comuni.”

L’assessora regionale Alessandra Nardini, con delega alle pari opportunità, dichiara: “Questo è un progetto finanziato convintamente da Regione Toscana, a maggior ragione in questa fase storica e culturale. Oggi purtroppo piangiamo l’ennesima vittima di femminicidio e allora siamo convinti che si debba partire dal promuovere una cultura diversa, per abbattere stereotipi e pregiudizi che le donne si trovano oggi ancora a subire.
Serve promuovere un’educazione al rispetto, alle pari opportunità, che poi si realizza concretamente attraverso le politiche che come amministrazioni pubbliche mettiamo in campo. Serve ad accompagnare i Comuni all’analisi rispetto alle scelte fatte dai loro bilanci, che sappiamo non essere neutre, per mettersi in discussione e migliorare le politiche messe in campo e che impattano sulla vita dei cittadini e delle cittadine. Questa è stata una sperimentazione ma vogliamo continuare a finanziare questi utili progetti della legge 16 del 2009 sulla cittadinanza di genere, come questo che è arrivato in tantissime scuole di tutta la Toscana.”

Per Benedetta Albanese, assessora alle Pari opportunità del comune di Firenze, “lo scopo è dotare la politica e le pubbliche amministrazioni di uno strumento conoscitivo che faccia una fotografia di quella che è la realtà, di dati attraverso i quali elaborare politiche pubbliche di cui c’è bisogno, per alimentare una cultura e un educazione che faccia prevenzione, cosa che è tragicamente una necessità alla luce degli accadimenti criminosi di questi giorni. Non è un’indagine statistica ma un elemento che consente di scegliere dove investire a livello metropolitano.”

Secondo Elodie Migliorini di Artemisia “Il bilancio dei lavori delle scuole è molto positivo, l’abbiamo riportato nel libretto prodotto sui risultati delle attività, che parla della violenza di genere e racconta anche i laboratori che abbiamo fatto nelle scuole, sull’affettività, su come riconoscersi oltre gli stereotipi, proteggersi, chiedere aiuto. Raccoglie anche le poesie scritte dai bambini e dalle bambine.”

Valeria Paganelli di Lilith: “Bilancio positivo per il progetto di sensibilizzazione nelle scuole secondarie di secondo grado: abbiamo lavorato sulla promuovere un pensiero critico, sugli stereotipi di genere e aiutato i ragazzi e le ragazze a riconosce gli indicatoti della violenza di genere e a rispettare gli altri.”

L’assessora pari opportunità del Comune di Reggello, Adele Bartolini, conclude: “Il Comune di Reggello ha aderito convintamente a questo progetto perché crediamo che sia veramente importante capire prima di tutto a che punto siamo con la parità di genere all’interno del nostro comune: questo ci serve per capire dove dobbiamo migliorare e il buon lavoro che abbiamo fatto. C’è bisogno di attenzione a queste tematiche, a partire dalla tenera età, dai bambini e dalle bambine delle scuole primarie: il nostro lavoro di approfondimento e di educazione partirà proprio da loro.” (og)

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