Un gruppo di lavoro composto da Comune di Firenze, Metrocittà, Regione Toscana e Rfi per la metropolitana di superficie nel territorio gigliato. L’obiettivo è garantire, a regime, un treno ogni dieci minuti. La novità è emersa nell’ambito della redazione del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) della Città Metropolitana di Firenze. Dalle analisi condotte emerge come la tramvia sia un mezzo di trasporto efficace, considerato dagli utenti una valida alternativa al veicolo privato. Molto apprezzato l’uso del treno come mezzo di trasporto urbano ed extraurbano, metropolitano: registrato in dieci anni un incremento del 30% fino quasi a toccare 70mila pendolari che ogni giorno prendono il treno. Dal piano emerge inoltre che c’è un bacino potenziale di almeno altri 10mila passeggeri, pronti a lasciare l’auto in cambio del treno, a condizione che il servizio sia frequente e disponibile non solo nelle ore di punta ma anche nelle cosiddette fasce morbide.
I dati raccolti nell’ambito della redazione del Pums (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) della Città Metropolitana di Firenze indicano che il trasporto ferroviario ha avuto nell’ultimo decennio una importanza sempre crescente anche per l’accesso alla città di Firenze. Ad oggi i passeggeri saliti giornalmente nelle stazioni ricadenti nel comune di Firenze sono poco meno di 70.000 ed hanno avuto un incremento intorno al 30% nell’ultimo decennio.
Un’analisi della domanda potenziale svolta nel Pums indica che almeno 10.000 spostamenti verso Firenze che oggi vengono svolti con l’auto privata potrebbero essere facilmente trasferiti verso il treno. Si tratta infatti di spostamenti che hanno origine nei pressi delle stazioni ferroviarie della città metropolitana e della regione e che terminano nella città di Firenze con una sosta di durata superiore a 4 ore.
Per dirottare questi spostamenti dall’auto privata al treno è importante poter disporre di un servizio cadenzato (maggior frequenza ed orari fissi), anche durante le ore di morbida. Questo valore di 10.000 spostamenti aggiuntivi sul treno potrebbe essere poi notevolmente incrementato realizzando dei parcheggi scambiatori di grande dimensione nelle aree più periferiche, al fine di aumentare l’accessibilità delle stazioni anche da aree più lontane.
Per il nodo ferroviario di Firenze, anche nell’ambito delle analisi del Pums, Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze e Rfi prendono in esame due scenari, al fine di migliorare l’attrattività del trasporto ferroviario:
– scenario intermedio (2023-24) in cui si prevede di realizzare l’adeguamento tecnologico del nodo di Firenze (sistema di gestione della circolazione treni Ertms) e di tutti i treni ivi circolanti, oltre ad alcuni adeguamenti infrastrutturali da definire nel dettaglio (ad esempio il quadruplicamento nella tratta Rifredi – Statuto, la realizzazione della fermata Guidoni e di altre fermate metropolitane). Per questo scenario l’obiettivo è di definire il modello di esercizio, quindi le linee in cui sarà articolato il servizio, le frequenze, gli orari anche tenendo conto della presenza delle linee tranviarie T1 Leonardo e T2 Vespucci oltre alla linea per Bagno a Ripoli e alla linea 4 Leopolda – Piagge. La presenza di un nuovo sistema di distanziamento dei treni permetterà di raggiungere frequenze molto più elevate rispetto alle attuali (fino a 10 minuti), quindi una circolazione dei treni ad alta densità;
– scenario finale in cui si prevede la messa in esercizio del sottoattraversamento del nodo ferroviario e della Stazione Foster. L’obiettivo è di definire il modello di esercizio ed eventuali ulteriori interventi infrastrutturali necessari a sfruttare al meglio la nuova potenzialità del nodo. Pparticolare rilevanza ha il tema del collegamento tra la stazione Belfiore e la stazione Santa Maria Novella, da realizzarsi attraverso un collegamento spola veloce (con People Mover o con un sistema di tapis roulant in area ferroviaria).
La progettazione degli scenari sarà affidata ad un gruppo di lavoro Regione, Comune e Città Metropolitana di Firenze, Rfi e sarà articolata in tre fasi: nella prima, che è già in atto nell’ambito della redazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, verrà analizzata la domanda ferroviaria potenziale e saranno forniti i lineamenti generali e gli scenari individuati gli interventi prioritari; nella seconda, in attuazione dell’accordo con Rfidell’agosto 2011, la progettazione arriverà a definire il programma di esercizio nei due scenari; nella terza si procederà con l’inserimento del servizio nell’accordo di programma con la Regione che regola il servizio ferroviario e delle opere infrastrutturali eventualmente necessarie nel contratto di programma Stato-Ferrovie. (mb, vt)
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