L’inflazione sta erodendo la capacità di impiego delle risorse stanziate dall’Europa per il riordino delle professioni sanitarie sulla base di indicazioni che sono state puntualizzate nel Decreto ministeriale 77, con modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale. “A questo riguardo – spiega Nicola Armentano, consigliere della Città Metropolitana di Firenze delegato alla Sanità – ci siamo impegnati con la Consulta delle professioni sanitarie, riunitasi presso la sede dell’Ordine della Professione interprovinciale di Ostetrica di Firenze, a definire un documento di proposta e accompagnamento che sarà pronto nel gennaio 2023”. Sei i temi su cui saranno sviluppate le proposte: organizzazione del distretto, casa delle comunità, consultori, assistenza domiciliare, telemedicina e standard minimi
All’incontro hanno preso parte Armentano, l’assessore regionale Simone Bezzini e i rappresentanti della Scuola della salute umana, degli ordini dei Biologi, delle Professioni infermieristiche, delle Ostetriche, degli Psicologi, dei Medici, degli Infermieri, dei Chimici e Fsici, dei Veterinari.
La riunione della Consulta si è svolta presso la sede dell’Ordine della Professione interprovinciale di Ostetrica di Firenze nell’ottica della turnazione delle riunioni nelle sedi di tutti gli ordini professionali che fanno parte della stessa e che sono luoghi di confronto dei professionisti e di raccolta delle istanze dei cittadini.
Ogni ordine ha indicato una serie di proposte per cercare di migliorare il modello e gli standard organizzativi da mettere a disposizione della Regione, che sta facendo un gran lavoro e con la quale la Consulta collabora come anche con l’Università.
La Consulta permanente delle professioni sanitarie è stata creata in ottica socio-assistenziale come organismo consultivo e propositivo per il dialogo tra le professioni sanitarie al fine di migliorare la qualità dell’assistenza ai cittadini nel territorio metropolitano fiorentino. E’ un organismo che non si sostituisce a quelli esistenti, ma che intende offrire un’opportunità di collaborazione e anche di supporto per mettere in campo le azioni che aiutano il benessere dei cittadini.
“Le politiche sanitarie – dice la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana Maria Antonietta Gulino – si fanno insieme ai professionisti sanitari: sempre, non solo in emergenza.
Questo è il più grande insegnamento che ci ha lasciato la pandemia. Ora la sfida è applicare la buona prassi del confronto e della collaborazione tra istituzioni e professionisti anche nella gestione ordinaria, per fare in modo che le persone possano contare su una risposta esaustiva alle loro richieste e ai loro bisogni.
La Consulta delle professioni socio sanitarie dell’area metropolitana fiorentina ha anche questo compito, poiché raccoglie i contributi di tutti gli Ordini professionali che si occupano di Salute. La prossimità dei servizi socio-sanitari è uno degli obbiettivi più importante del Pnrr, anche nell’ottica di potenziare la prevenzione con un approccio integrato.
In questo senso la Toscana ha dato il buon esempio con l’approvazione della legge dello psicologo di base, una figura che consentirà di garantire l’assistenza psicologica a chi si rivolge al servizio territoriale”.