Gli uffici della Città Metropolitana di Firenze avevano fatto svolgere, già nell’anno 2002, analisi per accertare la presenza di amianto in tutte le scuole di competenza, e tra queste la succursale dell’Istituto Calamandrei. Quelle nella succursale di Sesto del’istituto hanno dato esito negativo. Ulteriori analisi sono state svolte l’anno scorso, in occasioni di interventi di adeguamento dei locali per l’inizio dell’anno scolastico, sempre con esito negativo.
La scuola, autonomamente, nel mese di novembre 2018, ha commissionato una ulteriore analisi, che questa volta ha dato esito positivo.
Tutti gli accertamenti sono stati svolte da laboratori specializzati ed autorizzati.
Il 26 novembre i tecnici della Città Metropolitana hanno incontrato i funzionari della ASL con la preside dell’Istituto Calamandrei presso gli uffici della ASL in viale Righi a Sesto Fiorentino, per discutere le modalità e tempistica delle ulteriori analisi su campioni della pavimentazione incriminata. La ASL ha ritenuto di dover procedere in prima persona ad un campionamento esteso ha comunicato sarebbe iniziato a partire da lunedì 3 dicembre, per avere gli esiti presumibilmente entro la fine della settimana stessa.
Subito dopo la riunione il dirigente responsabile della Direzione edilizia della Città Metropolitana si è recato, insieme alla preside, nell’immobile di proprietà del Comune di Calenzano in Via Vittorio Emanuele 32 a Calenzano, per un sopralluogo nell’ottica di un suo utilizzo, nel caso che le controanalisi disposte dalla ASL confermassero la presenza di amianto.
L’edificio indicato dal Comune di Calenzano aveva ospitato già una scuola, ed è stato ritenuto idoneo sia dal dirigente della Città Metropolitana che dalla preside. Dispone di 13/14 aule didattiche, al primo piano, ha bagni e scale di emergenza ed è in ottime condizioni manutentive.
Una parte dell’edificio, oltre le aule rese disponibili dal Comune, è stata venduto recentemente all’Università degli Studi di Firenze che sta utilizzando il piano terreno, mentre al piano primo ci sarebbero ulteriori 5 ambienti, attualmente non utilizzati, che possono a lroo volta essere destinati ad aule.
Complessivamente ci sarebbero quindi 18/19 aule didattiche (ammesso che l’Università dia l’assenso a cedere provvisoriamente i 5 ambienti al piano primo) e, tenuto conto che 2/3 classi potrebbero comunque essere ospitate presso la sede, l’immobile indicato consentirebbe di risolvere il problema della succursale, nel caso venisse confermata la presenza di amianto, per il tempo necessario ad eseguire la bonifica.
Nel frattempo sono state contattate ditte specializzate per appurare tempi e costi di una eventuale operazione di bonifica.
Chiaramente prima di avere conferma della presenza di amianto o meno non è possibile addivenire ad un contratto di affitto, né ordinare gli interventi necessari per il trasferimento degli studenti (trasloco degli arredi – banchi, sedie, lavagne), né riattivare le utenze (acqua e elettricità).
E’ stata però accertata la disponibilità dell’immobile di via Vittorio Emanuele (escluso i locali dell’università) e in caso di esito sfavorevole delle analisi la Città Metropolitana si attiverà immediatamente per rendere disponibile l’immobile quanto prima (presumibilmente per il rientro scolastico dopo la pausa natalizia).