“Di nuovo incedono pegasi nel maggio e l’anno da difformi lustri ridà attimi eguali, che ora spietate vele spiega di tristezza in serbo nella cisterna del giubileo; candore portano cosi` vampe del tempo.”
Colte, raffinate, vibranti, le parole di Pietro Tripodo, sia che traducano i maggiori poeti, sia che diano vita a componimenti originali, riescono a conferire eleganza ai termini, fin quasi a disegnare i versi.
Martedì 29 ottobre, alle ore 15, presso la Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi (via Cavour 1, Firenze) si terrà il convegno “Vampe del tempo. Pietro Tripodo poeta e traduttore” organizzato dal Comitato di Firenze della Società Dante Alighieri con il patrocinio della Città Metropolitana di Firenze, della Fondazione Giovanni Pascoli e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
L’obiettivo è quello di far conoscere l’opera sfaccettata di Pietro Tripodo saggista e traduttore, considerato uno dei massimi poeti del secondo Novecento, prematuramente scomparso.
Pietro Tripodo (Roma 1948-1999) aveva origine fiorentine da parte del nonno Adello Maggiorelli, vissuto con lo zio di grande cultura parlava perfettamente il tedesco che aveva imparato come autodidatta.
Pietro ha frequentato il famoso liceo classico Torquato Tasso di Roma e ha avuto come compagni di classe personaggi illustri come l’economista Ignazio Visco, il giornalista Paolo Mieli e la scienziata Virginia Volterra.
Tra i primi interventi ci sarà proprio un ricordo personale di Pietro da parte di Ignazio Visco, attuale Governatore della Banca d’Italia, non solo compagno di classe, ma amico di sempre. Al convegno saranno presenti anche altri amici “storici” come Massimo Giovannini, Stefano Silvi e Virginia Volterra.
La quasi totalità del corpus poetico è stato prevalentemente pubblicato su riviste quali «Altri Argomenti», «Poesia», «Prato pagano». Nel 1991, Tripodo pubblicò, per i tipi della casa editrice Rotundo, la raccolta di poesie Altre visioni; Raffaele Manica, nel 2007, ne ha curato la ripubblicazione per Donzelli Editore; nel volume è stata inclusa la seconda raccolta del poeta, “Vampe del tempo”, della cui prima edizione si era incaricata, nel 1998, la stamperia d’arte ‘Il Bulino’ di Roma.
In occasione del convegno, verrà presentata un’ edizione limitata della ristampa di Vampe del tempo in 150 copie numerate edito dalle edizioni d’arte il Bulino con disegni di Enrico Pulsoni, professore di scenografia all’Accademia di belle arti di Macerata.
Una curiosità: il professor Eugenio Pacelli, grafologo, analizzerà alcune dediche sui libri scritte da Pietro, la cui grafia era ardua da decifrare.
Tripodo affiancò costantemente alla creazione di testi poetici propri un’intensa attività come traduttore di molti e diversi autori, antichi e contemporanei, da Callimaco a Trackl, in italiano e in latino. Tra queste: le traduzioni italiane di Arnaut Daniel, del Rusticus, di Angelo Poliziano e una versione latina de Le Cimetière marin di Paul Valéry. Filologo latinista e grecista è famoso per le traduzioni del Pascoli latino: Catullo Calvo. Nelle traduzioni riusciva a mantenere la poesia e il ritmo usando parole calzanti che lasciavano intatta la sonorità dei versi.
Tripodo ha anche tradotto Antonio Machado, considerato uno dei maggiori poeti spagnoli del Novecento. I sedici testi selezionati da Tripodo nel corpus machadiano sono stati recentemente pubblicati nel libro d’artista Pietro Tripodo traduce Antonio Machado, Roma, Stamperia Il Bulino, 2018; il libro, realizzato grazie alla generosita’di Nikta e Farrokh Shokooh, corredato da un’introduzione a cura di Roberta Alviti, da segni ed incisioni di Enrico Pulsoni, è stato tirato in 150 esemplari. Le traduzioni presentate nel volume, sono il
frutto di un attento lavorio, di scavo filologico dei testi che, pur nell’assoluto rispetto dell’aspetto semantico, preservano prodigiosamente anche l’architettura formale, dal punto di vista ritmico che metrico.
Dopo I saluti istituzionali e un’introduzione a cura di Alessandro Masi, Segretario Generale della Società Dante Alighieri e di Antonia Ida Fontana del Comitato di Firenze, il convegno sarà moderato da Carlo Pulsoni dell’Università degli Studi di Perugia. Parleranno di Tripodo come traduttore: Alice Cencetti dell’ Università degli Studi di Firenze: “Imitabere Pana canendo Pietro Tripodo traduttore del Pascoli latino”; Giampiero Moretti dell’Università degli Studi di Napoli – L’Orientale che si soffermerà su il: “Ricordo di una traduzione a due Stefan George – Ludwig Klages”; Roberta Alviti dell’Università degli Studi di Cassino che analizzerà i: “Rifacimenti inediti di Pietro Tripodo: esempi tratti dalla poesia spagnola del ‘900”;
Eleonora Rimolo dell’Università degli Studi di Salerno che argomenterà su: “L’ Orazio di Pietro Tripodo: traduzione e riscrittura”; Zeno Verlato Ricercatore Cnr – Opera del Vocabolario Italiano che approfondirà su:“Il fuoco e il fabbro, Pietro Tripodo traduttore del provenzale”.
Di Tripodo poeta parleranno più specificatamente lo scrittore Emanuele Trevi: “Vampe del Tempo”; Gabriella Sica Università degli Studi di Roma – La Sapienza: “Pietro Tripodo, astro del nostro firmamento”; Eugenio Pacelli Università degli Studi di Roma – Tor Vergata: “Pietro Tripodo: spirito e materia”. Le conclusioni saranno affidate a Sebastiano Giordano, storico dell’arte della Accademia dei Lincei Roma.
“Vibra d’un proprio oro, e non vuole si sfiori: luce che ama, e dalle foglie che cosi` alte vanno, densa l’aria dell’ottobre, rosata generazione ond’essa si strugge, e prega per ogni assenza; ama la luce ogni cosa che illumina, sorriso, cui le gazze si risvegliano grate; singulti, e sonagliera unanime, a gara un tempo con le cicale”.